Il Fiordo di Furore si trova in costiera Amalfitana.
Soprannominato “il paese che non c’è” per il fatto che le sue case emergono dalla roccia che circonda la spiaggia, è un piccolo borgo di pescatori. La denominazione esatta è quella di ria, cioè ristretto specchio d’acqua posto allo sbocco di un vallone a strapiombo, ed è creato dal lavoro incessante del torrente Schiato che da Agerola corre lungo la montagna fino a tuffarsi in mare. Il paesino, con circa 680 abitanti, è formato da casette colorate che si raggiungono percorrendo tornanti tortuosi che arrivano al mare attraverso una scalinata.
Dal 1997, il fiordo come tutta la Costa d’Amalfi, è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.
CampaCultura
Andrea Di Consoli apre la 6^ Edizione DiVini Libri
Start previsto mercoledì 25 ottobre alle ore 18:30 presso la Sala Consiliare di Vietri sul Mare con il “Diario dello smarrimento”
DiVini Libri: Tutto pronto per la sesta edizione
Ai blocchi di partenza la Rassegna Letteraria targata Migr-Azioni ETS patrocinata, da quest’anno, da Provincia di Salerno e Regione Campania.
“i versi non scritti…” è record di partecipazione
Record iscritti al Premio di Poesia “i versi non scritti”, oltre 500 le opere inviate da ogni angolo d’Italia e da nazioni del Mediterraneo.
San Gennaro. Aspettando il miracolo…
Il calendario, aggiornato, dei riti canonici della solennità di San Gennaro Patrono di Napoli e della Campania.
La Reggia di Caserta
CASERTA – La Reggia di Caserta, 47.000 mq di superficie per l’edificio e circa 120 ettari (più o meno 1.200.000 mq) di parco.
Fu progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli e costruita tra il 1752-1845 per diventare la sfarzosa residenza dei Borbone, la casata che governava il Regno di Napoli (e che poi diventerà il Regno delle Due Sicilie).
Oggi la Reggia è un museo e i suoi spettacolari scorci sono stati più volte scelti da registi internazionali per diventare le ambientazioni di scene indimenticabili.
Sala dell’Inverno
Affrescata da Fedele Fischetti (1732-1792) con la collaborazione di Filippo Pascale (seconda metà del XVIII sec.). Raffigura nella volta Borea che rapisce Orizia.
Nei medaglioni che circondano l’affresco centrale sono dipinte scene del mito di Venere e Adone. L’antica denominazione della sala, risultante dalle notazioni inventariali del 1799, era quella di “Stanza dove si spoglia e veste S. M. il Re”.
I dipinti alle pareti furono commissionati da Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) al pittore Jacob Philipp Hackert (1737-1807): l’intento era quello di temperare la grazia rococò di questi ambienti attraverso le rigorose scene di caccia e le esercitazioni militari raffigurate dal pittore prussiano.
Giardino all’inglese
Cappella Palatina