Gaza: in un anno uccisi 128 giornalisti

Dall’inizio del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, il numero di giornalisti e operatori dei media uccisi ha raggiunto livelli senza precedenti. Secondo il Committee to Protect Journalists (CPJ), almeno 128 professionisti del settore, quasi tutti cittadini palestinesi, hanno perso la vita. Questo tragico bilancio supera qualsiasi record annuale documentato dall’organizzazione, che dal 1992 monitora le morti tra i giornalisti e le giornaliste a livello globale.

Il CPJ ha riportato che, tra queste uccisioni, tutte tranne due sono state compiute dalle forze israeliane. Preoccupa in particolare il fatto che almeno cinque giornalisti siano stati specificamente presi di mira per il loro lavoro. Attualmente, l’organizzazione sta indagando su altri dieci casi di presunti attacchi deliberati contro operatori dell’informazione.

L’impatto di questo conflitto sul diritto all’informazione e sulla sicurezza dei giornalisti è drammatico. Il CPJ, che ha sede a New York ed è impegnato nella difesa della libertà di stampa e dei diritti dei giornalisti, denuncia una situazione che minaccia di soffocare le voci indipendenti e le cronache dal terreno. Tra le vittime si contano anche due giornalisti israeliani, rimasti uccisi durante l’attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas.

Questo scenario evidenzia l’importanza di proteggere la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti, particolarmente in zone di conflitto dove raccontare la verità diventa un atto di estremo coraggio.

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