Giornata mondiale del Rifugiato. Sono 80 milioni le persone costrette a fuggire

La Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno è la ricorrenza indetta dall’ONU nel 2000, in occasione del 50o anniversario della Convenzione di Ginevra sui Rifugiati del 1951, per ricordare chi, a causa di guerre, persecuzioni, catastrofi e fame, è costretto ad abbandonare la propria casa, fuggire dal proprio Paese, mettersi in cammino, per vie terrestri o tentando la strada del mare.
Secondo i dati dell’UNHCR, nel mondo attualmente 79,5 milioni di persone sono state costrette a fuggire dai loro Paesi, quasi 26 milioni sono rifugiati e più dell’80% è ospitato nei Paesi in via di sviluppo.

Mediterraneo, Libia e Italia

In Libia la guerra civile è in una fase di stallo ma il flusso di persone in fuga dalle carceri libiche, dalle torture e dai maltrattamenti, non si è fermato. Dalla Libia non scappano i libici ma i migranti, che vogliono andare via, indipendentemente dal conflitto in corso, e sono in balia dei gruppi che gestiscono i traffici, sempre gli stessi, con i medesimi interessi esclusivamente economici.
Il Ministero dell’Interno ha comunicato che nel 2020, da gennaio alla prima metà di giugno, gli sbarchi sono più che raddoppiati rispetto a un anno fa, dalla Libia ma anche dalla Tunisia.

A marzo, con le navi delle ONG ferme e con un lungo periodo di brutto tempo, mille persone hanno rischiato il viaggio della speranza ma quasi tutte non sono riuscite ad arrivare e si sono viste costrette a tornare indietro.
Da aprile i numeri di partenze e sbarchi sono tornati ai livelli pre-crisi Covid-19 e, purtroppo, sono aumentati anche i naufragi: 230 persone sono morte in mare dall’inizio dell’anno.
Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale di Milano, “La Sea Watch 3 è in mare dai primi di giugno, ma nei primi dieci giorni non aveva effettuato alcun salvataggio. Gli studi e le indagini degli ultimi anni dimostrano che le navi delle ong non sono taxi del mare e soprattutto che i migranti partono a prescindere dalla presenza o meno delle navi di soccorso nel Mediterraneo. La loro presenza non è uno stimolo. Che esse operino o meno resta ininfluente.”

Nel 2016 l’UNHCR ha promosso la campagna #withrefugees, indirizzata ai leader mondiali ai quali chiede di impegnarsi con maggiori risorse nell’accoglienza, l’assistenza, la promozione dei diritti e della dignità dei rifugiati.
Come ogni anno, a cavallo del 20 giugno, l’UNHCR Italia promuove diversi eventi, quest’anno sia dal vivo che in streaming e videoconferenza.
E’ possibile consultarli sul sito dedicato al seguente link.

Giovanni D’Errico

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