Sanatoria? No, truffa!

Se ne parla da anni ed è bastata un’unica e semplice dichiarazione del Ministro dell’Interno per generare il panico. Luciana Lamorgese, il 15 gennaio scorso, ha dichiarato che il governo potrebbe considerare l’attuazione di un provvedimento che, in presenza di un contratto di lavoro, permetta la regolarizzazione dei migranti irregolari.

Ci sarà una sanatoria? Stiamo parlando di quella manna che ha permesso a ben otto immigrati su dieci, dal 1990 al 2005, di regolarizzarsi. Il meccanismo è lo stesso del condono: un datore di lavoro ammette di aver fatto un’assunzione illecita di un cittadino extra-comunitario, confessa, versa i contributi arretrati a forfait e l’immigrato ha permesso di soggiorno e contratto di lavoro.

In un noto programma televisivo, Graziano Delrio, si è dovuto difendere dalle accuse di Maurizio Belpietro, che aveva parlato di sanatoria voluta dal governo: “Escludo sanatorie, l’unica che io ricordi è quella fatta da Maroni per la legge Bossi-Fini. Altro discorso è quello di dare una possibilità a chi sta facendo un percorso di integrazione“.

I dati sono incontrovertibili, del circa milione e seicentomila immigrati irregolari che hanno beneficiato delle numerose sanatorie dal 1986 al 2012, quasi un milione sono stati regolarizzati quando Berlusconi era Presidente del Consiglio, attraverso due maxi-sanatorie promosse dai suoi governi nel 2002 e nel 2009, la seconda con il leghista Roberto Maroni al Viminale.

Attenzione, stiamo, però, commentando il nulla, perché la notizia vera è un’altra: è in atto una truffa ai danni di migranti irregolari e richiedenti asilo.

La speranza di essere regolarizzati, unita a false informazioni fatte circolare con grande perizia assieme a moduli di richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per lavoro e kit postali, sono gli ingredienti di una mega truffa con la quale si stanno estorcendo soldi a persone disposte a tutto pur di mettersi in tasca un permesso di soggiorno.

In tanti ci stanno cadendo o ci sono già cascati. Da 50 euro fino addirittura a 700 euro, il contributo richiesto da sedicenti professionisti, che altro non sono che degli abili truffatori.

I numeri dei potenziali interessati sono enormi, una delle ultime stime parla di 600mila irregolari presenti in Italia.

Sui social è partito l’allarme per cercare di limitare i danni ma, di sicuro, l’unico atto che porrebbe fine a questa indecente situazione è l’emanazione del provvedimento, che sia sanatoria, regolarizzazione o emersione, e speriamo che avvenga il prima possibile.

Giovanni D’Errico

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