GRADISCA D’ISONZO – Nell’occhio del ciclone fin dalla sua apertura, avvenuta lo scorso 16 dicembre, il Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) diventa oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Interno dalla deputata Pd, Debora Serracchiani.
“Nelle scorse settimane si sono già verificati casi di autolesionismo, evasioni, ultimo in ordine temporale, un decesso“, si legge nell’interrogazione che fa riferimento alla morte dell’uomo di nazionalità georgiana, Vakhtang Enukidze, avvenuta proprio all’interno del Cpr.
Due giorni dopo la morte dell’uomno, Serracchiani ha svolto un sopralluogo all’interno della struttura insieme al Garante nazionale dei diritti dei detenuti, “per verificare di persona le condizioni dei migranti ospitati all’interno del Cpr e i locali stessi“.
Nel corso del sopralluogo la deputata dem ha rilevato “numerose criticità, in primis il regime di detenzione amministrativa che caratterizza la struttura, che non permette di gestire soggetti pericolosi, il personale civile presente è estremamente limitato e anche la Polizia di Stato– conclude l’interrogazione – si trova a svolgere compiti propri della Polizia penitenziaria, che sono molto diversi” .
I suggerimenti al ministro Lamorgese sono quelli di “adottare almeno iniziative per sospendere l’attività del Cpr“, e chiarire le linee di indirizzo ministeriali sul “periodo massimo di permanenza dentro i Cpr delle persone in attesa di rimpatrio“.