Frontdoc, cinema di frontiera alle frontiere del cinema

Frontdoc di Aosta, Festival internazionale del Cinema di Frontiera, è diventato uno degli appuntamenti più significativi e originali nel panorama dei festival dedicati al cinema del reale.

Frontdoc è uno spazio di (condi)visione, di partecipazione ad un discorso sulla realtà che pone al centro la persona e le sue relazioni, oltre le costrizioni e le barriere che ne limitano le possibilità, oltre i confini e le frontiere che le si serrano intorno.

I confini e le frontiere che normalmente sono dei campi di battaglia, per citare Zygmunt Bauman, possono diventare “dei laboratori creativi dell’arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità.”

L’edizione 2019 del festival si è vestita di rosa, perché dedicata (soprattutto) all’universo femminile, con una programmazione caratterizzata da una netta predominanza di film diretti da registe (17 opere su 24 film selezionati), che affrontano vicende incentrate su protagoniste e tematiche femminili: alle sue problematiche, alla sua varietà di voci e storie, alla sua ricchezza di poetica e creatività.

I numeri del festival

5 giorni di proiezione, 33 ore di appuntamenti, 725 film ricevuti da 71 paesi di provenienza, 24 film selezionati, 3 categorie, 7 premi da assegnare, 15 anteprime italiane, 3 giornate di laboratorio, 7 eventi speciali e 3 matinée per le scuole per le scuole, con proiezioni di approfondimento di tematiche di particolare interesse didattico ed educativo: l’educazione sessuale, il bullismo, la tecnologia e i ragazzi.

I vincitori dell’edizione 2019


La giuria giovani ha conferito il premio per il miglior cortometraggio a SWATTED di Ismaël Joffroy Chandoutis, “Padroneggiando un linguaggio attuale, il corto sfonda la frontiera tra reale e virtuale mettendo in luce la nostra vulnerabilità di fronte ad una violenza simulata che coincide con quella fisica”.

Il premio per il miglior mediometraggio è andato invece a SYMPHONY OF URSUS FACTORU di Jasmina Wojcik, “Il film supera i confini tra i generi, non solo cinematografici, diventando un’opera poliedrica che trasporta lo spettatore in un universo emotivo fatto di corpi, suoni, gesti e meccanica”.

Il pubblico ha invece premiato FOR SAMA, film documentario diretto da Waad Al-Khateab ed Edward Watts si è visto, inoltre, assegnare il premio della Giuria giovani come miglior lungometraggio, “Amore, odio, guerra, disperazione e speranza vengono raccontati senza filtri dal coraggio di una donna in bilico tra l’amore per la propria figlia e la lotta per la libertà di un intero popolo”.

La Giuria Internazionale composta da Irene Dionisio, Fernando Romero-Forsthuber e da Maria Letizia Gatti ha assegnato il premio come miglior cortometraggio a IF YOU KNEW del regista britannico Stroma Cairns, “Per l’autentico e intimo ritratto di due gemelli adolescenti non interessanti realmente agli altri, ma che vogliono solo essere felici. Un’esperienza visiva e auditiva eccezionalmente sensibile con le migliori capacità di narrazione”.

Miglior mediometraggio a DANS L’OEIL DU CHIEN della francese Laure Portier, “Per l’intensità di sovrapposizioni di significanti e significati in ogni singola inquadratura, per l’ispirazione continua con cui ci accompagna a scoprire verità dietro figure archetipiche e dense di vita, per il coraggio di affrontare senza risposta la domanda per eccellenza: “cosa resta di noi?” e per i dubbi che dissemina con poesia nel nostro sguardo interiore”.

Miglior lungometraggio a SCHEME BIRDS, “Folgorante lungometraggio delle registe svedesi Ellen Fiske ed Ellinor Hallin, ci consegna un ritratto intimo e perturbante di un’adolescenza abbandonata ai margini della società scozzese. – evidenzia la giuria nelle motivazioni – Un’opera capace di restituire, con straordinaria maturità e trasognata delicatezza, il lacerante sentimento di solitudine e di violenza che pervade una comunità lasciata alla deriva, eppure sorprendentemente capace di donarsi forme minute di speranza e stringersi intorno alla propria social catena”.

Una menzione speciale è stata invece conferita dalla Giuria a ESPERO TUA (RE)VOLTA della brasiliana Eliza Capai. “Per esplorare nuovi metodi di narrazione, con un risultato così stimolante, e per scegliere personaggi così forti e ammirevoli come protagonisti. Un film straordinario sulle nuove generazioni, l’idealismo e il desiderio di una società giusta. Il messaggio è piuttosto chiaro e incoraggiante: lotta per i tuoi diritti”.

Giovanni D’Errico

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