Decreto Sicurezza bis: il sequel è sempre peggiore dell’originale

Una delle poche certezze che abbiamo è che i sequel non andrebbero mai fatti, perché risultano sempre peggiori degli originali.

La lista è lunghissima e basta citare solo una manciata di nomi, i due Rambo, i troppi Rocky, Matrix, Karate Kid.

Ma chi altri, se non un Governo del Cambiamento ha il dovere di mettere in discussione certezze simili? Per l’esecutivo giallo-verde è stato naturale accettare la sfida, provando a smentire questa legge non scritta, con il varo dell’appena approvato Decreto Sicurezza Bis.

In realtà, gli addetti ai lavori l’hanno da tempo definito decreto inutile (da lunedì legge inutile), una prova di forza voluta dalla Lega dopo il voto delle Europee, con lo scopo, non dichiarato, di far implodere definitivamente il Movimento 5 Stelle, sempre più allo sbaraglio, svuotato dei migliori ideali e delle migliori personalità.

Il provvedimento in sintesi, nei punti che più ci interessano: stabilisce che il ministro dell’Interno “può limitare o vietare l’ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale” per ragioni di ordine e sicurezza, ad esempio quando viene violato il Testo Unico sull’Immigrazione, in particolare in relazione al reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”; introduce una sanzione (da un minimo di 150mila a un massimo di un milione di euro) per il comandante della nave “in caso di violazione del
divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane
”, come sanzione aggiuntiva, stabilisce anche il sequestro della nave e arresto in flagranza per il comandante, nel caso in cui incorre nel “delitto
di resistenza o violenza contro nave da guerra, in base all’art. 1100 del codice della navigazione
”; va a modificare l’articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale e stabilisce che la procura distrettuale diventi competente per tutte le indagini che riguardano il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e stanzia 500mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il decreto si concentra molto sulle terribili ONG, che dall’inizio dell’anno hanno soccorso ben 248 migranti su 3950, meno del 10%, dato che dimostra che oltre il 90% è arrivato sulle nostre coste con altri mezzi: autonomamente, tramite i cosiddetti “sbarchi fantasma”, o perché salvato dalle imbarcazioni della Guardia Costiera e della Finanza.

«Non esistendo un meccanismo di ingresso legale in Italia, tantomeno per i richiedenti asilo, se l’ingresso non è reso possibile o impedito, allora siamo davanti a una violazione dell’articolo 33 della Convenzione di Ginevra», spiega Dario Belluccio, avvocato dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi).
«Le attività di ricerca e soccorso in mare da parte di ong o navi private si è incrementato nel corso del tempo perché sono andate a coprire un vuoto lasciato dall’Ue e dall’Italia nelle attività di ricerca, soccorso e salvataggio. È arrivato il momento di spostare il luogo delle discussione sulla redistribuzione dei migranti dalle singole navi all’Europa, approvando una riforma del regolamento di Dublino».

Lasciando solo momentaneamente da parte le condizioni disumane delle decine di migliaia di migranti che rimangono bloccati in Libia, la guerra civile in corso, le prigionie, le torture e gli stupri, l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) attesta che nel 2019 sono 543 le persone morte nel tentativo di raggiungere l’Europa, di queste 343 solo nel Mediterraneo centrale (dato relativo ai primi 5 mesi, che vedrà un sicuro aumento durante estate).

Leggendo i dati da un’altra angolazione: Il rapporto tra partenze e persone morte in mare è drammaticamente aumentato

Nel 2018 moriva in mare una persona ogni 29 partite,
nel 2019 una ogni 6 persone partite.


Se il primo decreto sicurezza (cancellando la protezione per motivi umanitari e l’accesso alla residenza) aveva il chiaro scopo di limitare i diritti, l’accesso al lavoro, alle prestazioni sociali e alle regolari cure
mediche, questo è “un’assurdità inutile, motivata solo dalla strumentalizzazione politica”.

Mentre ancora ci si chiede se sia stata peggio la prima o la seconda repubblica, la terza batte un colpo fortissimo e ci ricorda che il sequel del sequel può essere disastroso.

Sfida accettata e persa, dunque, con grande rammarico (non solo nostro).

Giovanni D’Errico

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