La Libreria “Il Dono” è il simbolo della Giornata del dono

La libreria “Il dono” di Aversa assurta a simbolo dell’istituzione del Giorno del dono (previsto per il 4 ottobre di ogni anno). A parlarne in Senato, in occasione dell’approvazione definitiva del relativo disegno di legge, primo firmatario il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il senatore Lucio Romano (Democrazia Solidale), cofirmatario della proposta.

Il senatore aversano ha affermato: «In termini di argomentazione sul Giorno del dono, eviterei qualsiasi valutazione di ordine clericale o religioso, preferendo svolgere un’argomentazione in punto di filosofia politica, per dare fondamento all’istituzione del Giorno del dono il 4 ottobre. Il donare, che vale molto più del dono in quanto tale, è prerogativa certamente del foro interiore, nonché qualità ontologica da riconoscere e attualizzare nell’agire morale. Si dona nella discrezione del nascondimento, che spegne sul nascere l’enfasi, l’ostentazione, l’ammirazione altrui: una riservatezza che non umilia. Potrebbe sembrare improprio, appunto perché intrinsecamente connesso alle opzioni della soggettività umana, istituire per legge il Giorno del dono, o, su altro e opposto versante, addirittura tautologico, proprio perché il donare è scritto nella natura dell’essere uomo».

Avviandosi alla conclusione del proprio intervento, il senatore Romano ha affermato: «Vorrei richiamare una testimonianza di come il donare diventi pedagogia sociale. In un Comune della Regione Campania, (Aversa, ndr) nel periodo in cui c’era il problema dei rifiuti, in un istituto scolastico dismesso alcuni volontari cominciarono a raccogliere un po’ di indifferenziata. Trovando dei libri, cominciarono a raccoglierli e questa è stata una pedagogia civica contagiosa. Da quel momento, dal 2008, con i volumi raccolti si è creata una libreria, che non a caso è chiamata «Il dono». Circa 2.000 volumi sono stati donati ai bisognosi nella realtà di Scampia o ai bambini presso gli ospedali. In sette anni 30.000 testi scolastici sono stati donati a studenti bisognosi, perché ognuno va lì e dona dei libri. Attualmente ci sono 6.000 volumi tra saggi e romanzi, 50 enciclopedie e 1.500 testi antichi. È una testimonianza tangibile di come il donare, nella dimensione più semplice ed immediata, senza fare alcuna riflessione di ordine teologico, che mi verrebbe molto cara, diventa veramente pedagogia sociale».

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