PALERMO – Protesta dei gestori delle comunità alloggio e case famiglia, che accolgono i minori stranieri non accompagnati in Sicilia, ieri mattina davanti alla prefettura. Da oltre un anno infatti, non ricevono fondi per i mille minori ospiti delle strutture. “Siamo al collasso a causa della mancata erogazione dei contributi da parte dei comuni e della regione” dichiarano.
Le comunità alloggio nell’Isola sono oltre 350 ed ospitano attualmente un migliaio di minori. I gestori degli alloggi, a differenza di quanto previsto dalla legge, non hanno ricevuto alcun compenso da gennaio del 2013 per l’ospitalità dei minori. Una circostanza, spiegano, che “sta portando al collasso l’intera categoria”.
I manifestanti contestano inoltre “l’assoluto disinteresse delle istituzioni locali, anche ai fini di una semplice interlocuzione e l’assenza di direttive concrete da parte della regione siciliana”.
Una rassicurazione arriva però dal nuovo assessore regionale alle attività sociali, Giuseppe Bruno, che sottolinea che, a breve, verranno emessi gli standard previsti per il nuovo piano di accoglienza per minori stranieri e si procederà alla copertura delle spese a carico del governo a partire dal primo gennaio 2014.
“Abbiamo fatto una battaglia all’interno del tavolo d’Intesa tra stato e regioni per chiedere che sia direttamente il ministero a sostenere le spese per l’accoglienza dei minori stranieri all’interno delle comunità – afferma l’assessore Bruno -. Un’altra battaglia per noi fondamentale, richiesta anche dal governo regionale siciliano, è stata fare sì che la decorrenza di pagamento da parte dello Stato fosse dal primo gennaio del 2014 con valore, quindi, retroattivo. Starà quindi adesso al governo nazionale muoversi di conseguenza prevedendo una diaria di 45 euro al giorno per minore”.
“La notizia positiva che possiamo dare è, comunque, che grazie anche all’intervento della regione siciliana, avvenuto durante il tavolo dell’Intesa al ministero degli Interni, siamo riusciti ad ottenere che il governo nazionale copra interamente le spese per i minori, a decorrere dall’inizio dell’operazione Mare Nostrum”.
“Adesso vanno attivati tutti i meccanismi per fare in modo che il ministero possa pagare in tempi brevi le somme richieste dalle comunità – aggiunge ancora l’assessore -. C’è comunque già un obbligo giuridico preciso che è stato assunto dal governo nazionale rispetto alle risorse economiche abbastanza limitate che hanno i comuni. Per quanto riguarda poi il nuovo piano di accoglienza previsto per i minori, stiamo definendo gli standard che saranno emanati questa settimana. Questi prevedono la figura di mediatori e di altri operatori specifici e sono anche frutto di un accurato confronto con il tribunale dei minori. Contestualmente agli standard emaneremo un avviso per chiedere la disponibilità di strutture per i minori e il loro relativo accreditamento”.
Il nuovo sistema prevede la presenza di due tipi di centri: “ci sarà una struttura di prima accoglienza con un massimo di 60 posti dedicati ai minori e poi altre strutture più piccole per una seconda accoglienza, con un massimo di 12 posti Sprar, dove i minori potranno avere garantito un sostegno ed un accompagnamento più adeguato ai loro bisogni”.
photo credit: Cifa Onlus via photopin cc