ROMA – Odore pungente di spezie orientali, toni di voce troppo alti, consuetudini e orari totalmente inconciliabili: in un condominio dove abitano persone che provengono da paesi e culture diverse non sono rari i casi di litigi e scontri che nascono dall’incompatibilità delle abitudini.
Per far fronte a questi problemi a Roma partiranno a febbraio due nuovi corsi di intercultura nei condomini realizzati nell’ambito del progetto Amar (Agenzia di mediazione abitativa di Roma).
Il progetto è co-finanziato dalla Commissione europea e dal ministero dell’Interno nell’ambito del fondo europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi – programma annuale 2012, ed è gestito da Programma integra in partnership con il dipartimento Politiche Sociali, sussidiarietà e salute di Roma Capitale, e le associazioni Oasi e Spirit Romanesc.
L’obiettivo è spiegare i diritti e i doveri e le basilari regole di civiltà alle persone che vivono in uno stabile multietnico: dall’uso degli spazi comuni fino alle caratteristiche di una comunicazione efficace tra persone provenienti da diversi contesti socio-culturali.
«Nei condomini anche persone della stessa cultura entrano spesso in conflitto per la minima sciocchezza – spiega Cinzia Sabbatini, responsabile del corso – quando si tratta di persone che provengono da culture distanti la cosa può diventare più drammatica, e sfociare in atti di razzismo. Per questo vogliamo fornire agli amministratori le giuste competenze per gestire i confitti interculturali. E’ previsto poi un secondo corso per migranti e cittadini che vivono in condomini multietnici, volto a spiegare loro quali sono le regole di civiltà da rispettare».
Verranno proposte anche le buone pratiche per evitare o dirimere le controversie. Tra queste, per esempio, l’uso del portierato sociale, già diffuso in alcuni condomini del Nord Italia.
«E’ un modello che prevede la figura di mediatori culturali all’interno dell’amministrazione per gestire le diatribe che sorgono per conflitti culturali – aggiunge Sabbatini, – . A Roma non c’è ancora, ma potrebbe essere molto utile sia ai condomini che agli amministratori. A questi ultimi diremo anche di amplificare gli incontri e gli eventi per far incontrare gli abitanti stranieri e italiani, cercando di valorizzare la ricchezza della diversità culturale che ciascuno porta con sé».
I due corsi, gratuiti e con lo stesso programma, hanno una durata di 6 ore ciascuno con incontri di 2 ore per modulo. Partiranno il 14 febbraio nel settimo municipio di Roma, presso il Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale. Coinvolgeranno 90 migranti e 45 amministratori di condominio. Verranno poi replicati in primavera nel secondo municipio.
«Il problema di base spesso sono le discriminazioni etnico razziali – afferma Nicoletta Basili di programma Integra – la base di cui partiamo è quella di superare questa diffidenza fornendo ai condomini e agli amministratori gli strumenti giusti per una convivenza civile».
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