CARINOLA – Domani il Festival dell’Impegno Civile entra nel carcere di Carinola.
Lo fa per sostenere il progetto di reinserimento sociale e lavorativo “semi di responsabilità, fermento di libertà” avviato dalla cooperativa Carla Ludante all’interno dell’istituto penitenziario al fine di realizzare un birrificio artigianale e coltivare i terreni affidati.
«L’esperienza pilota presso il carcere di Carinola» spiegano i responsabili della Cooperativa Carla Laudante «si inserisce in un processo già avviato di sviluppo economico e sociale fondato sul protagonismo di una fitta rete di associazioni ed imprese sociali, oltre ad essere inserita in una più ampia strategia del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, definita “Circuiti regionali”, grazie al quale sarà realizzata nell’istituto di Carinola una casa di reclusione per detenuti di media sicurezza, con la sperimentazione di una custodia attenuata».
I prodotti realizzati dai detenuti rientreranno nell’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”, risultato di un progetto in rete che vede coinvolte cooperative sociali nel riuso produttivo e sociale dei beni confiscati alla camorra con la conseguente realizzazione di prodotti che oggi hanno tutti i requisiti della qualità e si pongono al centro di un commercio equo e sostenibile.
Per la distribuzione dei prodotti, inoltre, sono già attivati accordi commerciali con imprenditori del mondo antiracket per la distribuzione in birrerie e negozi della Campania.
Inoltre i prodotti realizzati nel carcere saranno destinati alle mense scolastiche del Comune in cui è collocata la casa circondariale, così come prevede un accordo con l’amministrazione comunale».
Domani dalle 10,00, nella tenuta agricola del carcere, l’evento speciale del Festival, cui prenderanno parte, tra gli altri, l’assessore regionale all’agricoltura Daniela Nugnes, il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Vincenzo Stabile, il vice capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Luigi Pagano, il sindaco di Carinola Luigi De Risi, il giornalista Toni Mira.
«Abbiamo voluto costruire nuovi intrecci» spiega Valerio Taglione coordinatore del Comitato Don Peppe Diana che con Libera coordinamento di Caserta promuove la prima kermesse italiana interamente realizzata sui beni confiscati alle mafie «Quanto si sta realizzando nel carcere di Carinola rientra in quelle esperienza di economia sociale che rappresentano il migliore antidoto contro l’economia criminale. La tappa del Festival sarà l’occasione per mostrare che non basta più parlare di legalità, piuttosto dobbiamo affrontare il tema della giustizia sociale».
E dopo la mattinata in carcere il Festival raggiunge in serata il Castello Mediceo di Ottaviano che fu di Raffaele Cutulo. Qui da anni lavora con persone svantaggiate la cooperativa Ottavia, che ha organizzato, dalle 19,00, una festosa tappa con lo spettacolo teatrale dei ragazzi della cooperativa, musica popolare e paranza, la degustazione dei prodotti tipici coltivati sui terreni confiscati.