Gioco d’azzardo: le associazioni chiedono regole

don Armando Zappolini foto©micheledocimo

Il tempo è scaduto, occorre approvare al più presto una legge che regolamenti realmente e in modo rigoroso la diffusione del gioco d‘azzardo nel nostro Paese”.

È il messaggio arrivato, ieri,  dall’incontro promosso a Roma da “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo e dal cartello Insieme contro l‘azzardo a cui hanno partecipato numerosi parlamentari di vari schieramenti e diversi esponenti degli enti locali.

L‘appuntamento – dedicato a Mario Castaldi, il diciottenne suicidatosi qualche giorno fa per la vergogna provocata dall’aver perso i risparmi di famiglia nel gioco d’azzardo – ha permesso di individuare una serie di punti condivisi in vista di una normativa in materia.

La campagna – promossa tra gli altri da Acli, Adusbef, Auser, Cnca, Fict, Fondazione Pime, Gruppo Abele, Libera e Uisp, ha avanzato, si legge in una nota, alcune proposte: “Eliminazione del termine ‘ludopatia’ dagli atti pubblici, da sostituire con il termine, assai più corretto, di ‘gioco d‘azzardo patologico’; divieto di introdurre nuovi giochi con vincite in denaro; completare, entro due mesi, il percorso di inserimento del gioco d‘azzardo patologico nei Livelli essenziali d‘assistenza garantiti dallo Stato; istituzione di un fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione finanziato per un terzo dalla riduzione delle somme destinate alle vincite, per un terzo dagli introiti dei concessionari e per un altro terzo dallo Stato”.

Le associazioni, prosegue il comunicato, chiedono inoltre di “impedire l‘accesso ai giochi da parte dei minorenni prevedendo l‘obbligo di presentazione della tessera sanitaria; stabilire una serie di norme per ridurre drasticamente i messaggi ingannevoli e tutelare i minorenni e le fasce più deboli; assegnare un potere di regolamentazione agli enti locali rispetto all‘esercizio del gioco (autorizzazioni, orari, luoghi…); istituire un Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d‘azzardo patologico presso il ministero degli Affari sociali”.

Tra le richieste anche un’attività di formazione specifica per “operatori dei Sert, dei Servizi di salute mentale e del privato sociale e, sui rischi dell‘azzardo, per gli esercenti dei giochi; definire un complesso di limitazioni, divieti e obblighi connessi ai luoghi del gioco per ridurre i rischi di dipendenza (tempo minimo di partita, presenza di orologi nelle sale, limiti per il fumo identici a quelli vigenti in tutti gli altri locali…); armonizzazione del prelievo fiscale per i diversi giochi, oggi tassati in modo spesso radicalmente, e ingiustificatamente, differente”.

La campagna, ha affermato il portavoce don Armando Zappolini, “è pronta a cooperare con l‘intergruppo parlamentare appena costituito per avere, finalmente, una legge sul gioco d‘azzardo degna di questo nome”.

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