Il Comitato don Diana estromesso dal Progetto Sapucca

On Domenico Zinzi

A tutti i partner del progetto SAPUCCA

Comunicato Stampa    —–  12 ottobre 2012

 

Nei giorni scorsi abbiamo scritto una lettera al Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi nella quale lamentavamo forti criticità riscontrate nella realizzazione del progetto SAPUCCA, relativo alla materia dei beni confiscati alle mafie, di cui la provincia di Caserta è capofila e le province di Catania e Pistoia sono partner, insieme ad altri soggetti nazionali ed europei, tra i quali il Comitato don Peppe Diana.

A nome del Presidente, ci ha risposto il direttore generale, che ha allegato una nota del dirigente del settore interessato al progetto ed ha formulato l’auspicio conclusivo di aver chiarito almeno in parte la vicenda, rimandandone la definitiva risoluzione ad ulteriori e più ravvicinati confronti.

Non entriamo qui nel merito dei chiarimenti forniti dal dirigente, per il tramite appunto del direttore generale, salvo registrare la profonda contraddizione tra le affermazioni del primo:  secondo il quale il progetto Sapucca “non prevede alcuna azione sul terreno della legalità”, mentre il direttore lo definisce “Progetto di prevenzione e lotta alla criminalità”.

Quello che intendiamo, denunciare con forza, è il fatto di essere stati, a seguito della nostra nota di rimostranze, immediatamente e del tutto estromessi dal progetto, in particolare dalla fase cosiddetta dei gemellaggi, pur avendo noi predisposto un ricco programma di attività rivolto agli studenti delle tre province coinvolte.

Addirittura, leggiamo dai giornali che la provincia di Caserta “su impulso del presidente Zinzi” ha attivato l’Osservatorio provinciale sull’uso sociale dei beni confiscati, quando questo è stato attivato circa cinque anni fa dal Comitato don Peppe Diana, sostenuto dalla Provincia ma ben prima dell’avvento del presidente Zinzi che, al contrario, se ne è completamente tirato fuori preferendo istituire un improbabile e assai più oneroso “Osservatorio per la sicurezza”.

Precisiamo che la partecipazione del Comitato don Peppe Diana al progetto Sapucca è assolutamente gratuita e finalizzata soltanto a condividere le buone pratiche realizzate sul territorio casertano con i partner del progetto, rimanendo del tutto estraneo alla puntuale elargizione di prebende ad altrettanto improbabili “esperti” che non sanno neppure cosa significhi l’espressione “bene confiscato”.

Forse è stata proprio questa la colpa di cui siamo portatori, di aver creduto che il progetto Sapucca, primo nel suo genere, potesse davvero essere quello che prometteva prima che una gestione piatta e demotivata lo rendesse quello che in realtà è diventato: l’ennesimo spreco di risorse pubbliche.

Comitato Don Diana

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