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Teverola, il riscatto della memoria: un bene confiscato alla camorra per Genovese Pagliuca
A trent’anni dalla tragica morte di Genovese Pagliuca, vittima innocente della camorra, le associazioni Migr-Azioni ETS e Sì Teverola ODV lanciano un appello al Comune di Teverola: intitolare a lui un bene confiscato alla criminalità organizzata, affinché diventi un simbolo di legalità e cittadinanza attiva.
La richiesta riguarda il bene situato in Via II Traversa Dietro Corte, un tempo espressione del potere criminale, che potrebbe ora trasformarsi in un luogo di aggregazione e crescita collettiva, trasmettendo alle nuove generazioni un messaggio di resistenza e impegno civile.
Genovese Pagliuca: il coraggio di dire no alla camorra
Genovese Pagliuca fu ucciso il 19 gennaio 1995, pagando con la vita il coraggio di opporsi alla violenza della camorra. La sua storia è il simbolo di chi – in nome dell’amore – non si piega all’arroganza criminale.
Antonio Zacchia, presidente di Sì Teverola ODV, sottolinea il valore di questa iniziativa:
“A trent’anni dalla sua tragica scomparsa, ricordare Genovese significa rafforzare la cultura della memoria e dell’impegno. La nostra comunità ha bisogno di esempi positivi e di luoghi che siano punti di riferimento per la giustizia sociale e la crescita collettiva.”
Sulla stessa linea Michele Docimo, presidente di Migr-Azioni ETS, che ribadisce:
“Genovese Pagliuca ha pagato con la vita il coraggio di dire no alla camorra. Ai segni del potere vogliamo opporre il potere dei segni: trasformare un simbolo del dominio criminale in un presidio di legalità è un atto di responsabilità collettiva. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di accogliere questa richiesta e dare a quel bene un nuovo significato.”
Un bene confiscato alla camorra come simbolo di riscatto
La richiesta di intitolazione non è solo un atto simbolico, ma un messaggio chiaro: la comunità rifiuta il dominio della criminalità organizzata e sceglie di costruire spazi di partecipazione e impegno sociale.
Dare il nome di Genovese Pagliuca al bene significa trasformare un luogo, che un tempo era di sopraffazione, in un punto di riferimento per la giustizia e la memoria, affinché la storia del giovane macellaio Genovese Pagliuca non venga dimenticata.
Ora la decisione spetta all’Amministrazione Comunale di Teverola: accoglierà l’appello delle associazioni?