Sono molto emozionato. Il caso ha voluto che aprissi io i lavori di questo XV° Congresso e voglio aprirlo in modo molto formale: con…
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… Care Compagni e Cari Compagni…
con tutto il carico di bellezza che ha l’appartenere ad una organizzazione in cui tra di noi ci chiamamo compagni. E a proposito di bellezza, diciamoci la verità:
“Ma quanto sono belli i congressi?”
Momenti vivi di partecipazione democratica, luoghi di circolazione e scambio di idee politiche. spesso terreno di scontro ma senza mai dimenticarci che siamo tutti dalla stessa parte.
Siamo tutti qui a rappresentare, e difendere, gli interessi e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ci siamo ancora, e ci saremo, a giocarci fino all’ultimo brandello di cuore, nella riconquista dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni si sono persi.
Nella relazione di ieri del compagno Michele Piga si è parlato di una auspicabile ricomposizione delle componenti interne della Cgil e di una ripartenza,
Noi Siamo Pronti…
Non abbiamo paura, torniamo ad essere un Sindacato conflittuale, rivendicativo e di classe.
Innanzitutto dobbiamo riportare in auge, in tutte le discussioni, che il lavoro a tempo indeterminato deve essere la regola. Dobbiamo farla finita con lo spezzatino di norme e nuovi tipi di contratto che dagli anni ’90 in poi con precarietà, ricatti, riduzioni dei salari e dei diritti hanno completamente trasformato il mondo del lavoro.
Dobbiamo dire con forza che l’alternanza scuola lavoro è qualcosa di indecente. La scuola è una agenzia educativa e deve restare ben distinta dalle imprese. Fa orrore pensare che dei giovani siano morti per via di una cosa così scellerata.
Quando penso alla Cgil…
penso a queste battaglie: di dignità, di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
E mi piace anche un sindacato che si faccia carico di battaglie di pace, solidarietà ed uguaglianza.
È la mia Cgil…
una Cgil che contrasta tutte le guerre, il razzismo ed il fascismo. Il mio sindacato è quello che si batte contro l’invio di armi e l’aumento delle spese militari, magari che vuole l’uscita dell’Italia dalla Nato e la progressiva chiusura delle basi militari nel Paese.
Il mio Sindacato…
è quello che si fa carico dei diritti dei migranti. I diritti dei migranti sono i nostri diritti. Dobbiamo contrastare ogni politica securitaria che alimenta l’odio sociale. Se oggi il nemico è il migrante, domani posso esserlo io perchè provengo dalla provincia di Caserta o perchè ho gli occhi più scuri. È interesse dei padroni, e di questo Governo che cura gli interessi dei padroni utilizzare le differenze fra i lavoratori per indebolirne la forza. Uno sporco lavoro di segmentazione che ha il preciso scopo di abbassare i diritti ed i salari per tutti. Dobbiamo capire che i diritti non sono una coperta e non diminuiscono se si estendono a tutti.
La mia Cgil…
è quella che si batte contro ogni movimento xenofobo, reazionario e neofascista. Nelle strade, nelle piazze, nelle scuole e nei posti di lavoro dobbiamo mobilitarci contro ogni aggressione, dobbiamo – appoggiando le battaglie che fa l’Anpi – pretendere il rispetto delle norme costituzionali e bloccare ogni azione delle organizzazioni neofasciste.
Il mio Sindacato…
è un sindacato di strada: lontano dai palazzi, meno burocratico, meno legato a Istituzioni e poteri politici, vicino alle lavoratrici e ai lavoratori; vicino a chi cerca un lavoro; vicino a chi non trova un lavoro; vicino a chi è già in pensione.
Questo è il mio Sindacato…
Grazie a tutte e tutti voi che con me lo state costruendo.
Al Lavoro e alla Lotta!
Intervento che condivido nei contenuti e anche nella forma.
Mi ha trasmesso una ventata di speranza che la “MIA CGIL” , sia attraversata da idee e pratiche che tu elenchi.
Le “nostre radici” possono garantire un futuro
Geni