“Tutti giù per strada”: A scuola, e non solo, in sicurezza

ROMA – In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la rete di associazioni che fa riferimento alla Campagna Clean Cities “Tutti giù per strada” lancia un appello ai sindaci delle città di Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Parma, Olbia e Fano chiedendo piani ambiziosi per chiudere al traffico le strade delle scuole nelle proprie città.

Gli oltre 50 gruppi e associazioni coinvolti hanno invitato genitori e insegnanti a partecipare organizzando un flash mob davanti alla propria scuola.

In altri paesi europei le strade scolastiche sono già una realtà quotidiana: Londra e Parigi solo negli ultimi anni hanno realizzato 350 e 150 strade scolastiche e si sono impegnate ad aumentare in modo significativo questi numeri nei prossimi anni e a migliorare la qualità di quelle esistenti.

Anche le città di Bruxelles, Madrid, Barcellona, Lione seguono questo esempio. In Italia le prime sperimentazioni avviate in alcune città parlano di una prima fase con numeri molto inferiori: 35 a Milano e solo 17 a Roma e spesso – come a Parma – lasciate all’iniziativa volontaria di genitori, con scarsi risultati in termini di efficacia, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

Anna Becchi, coordinatrice della campagna Tutti giù per strada – Clean Cities Campaign, ha commentato: «Con i flash mob in tante città italiane vogliamo ricordare a genitori, insegnanti e amministratori l’importanza della mobilità attiva per bambini e ragazzi. È necessario liberare le aree davanti agli ingressi delle scuole dal traffico a motore per garantire maggiore sicurezza, contribuire ad una migliore qualità dell’aria e dare spazio al gioco libero e alla vivibilità delle nostre città».

L’esposizione continua a inquinanti strettamente legati al traffico veicolare (e in particolare ai motori diesel) come il biossido di azoto recano gravi danni alla salute dei bambini: asma, malattie polmonari e cardiache, danni alle cellule cerebrali, e alla capacità di apprendimento. Non a caso l’Oms ha recentemente abbassato i limiti di tolleranza a 10 μg/m3 dai 40 precedenti. Questi numeri vengono regolarmente e ampiamente superati nelle strade delle scuole delle nostre città, come registrato dall’ultima campagna No2 No Grazie di Cittadini per l’Aria.

L’indagine HEAL ha rilevato valori di biossido di azoto (NO2) dentro le aule di 50 scuole elementari a Varsavia, Berlino, Londra, Parigi, Madrid e Sofia intorno ai 40 μg/m3. A Londra è stato dimostrato che le strade scolastiche hanno ridotto i livelli di biossido di azoto fino al 23%.

Le associazioni che fanno riferimento alla campagna Tutti giù per strada chiedono espressamente che i futuri sindaci si impegnino a sostenere l’attivazione di più strade/zone scolastiche (come previsto all’interno del DL Semplificazioni) e di lavorare per garantire la sicurezza di bambine e bambini nel percorso casa-scuola.

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