Ad inizio Aprile è stato pubblicato il “Piano per l’emergenza socio-economica della Regione Campania, 604 milioni contro la crisi”, una serie di interventi a pioggia che includono anche ben 272 milioni di euro a sostegno delle politiche sociali.
Tra i punti del piano, uno dei meno onerosi, ma dei più discussi, è stato quello denominato “Ulteriori azioni per le persone immigrate negli insediamenti informali del Basso Sele, di Castel Volturno e di Comuni Limitrofi” per per un totale di 3 milioni e mezzo.
La voce investe esclusivamente i braccianti agricoli, soprattutto per consentire in sicurezza la prosecuzione della raccolta nei campi che rischia di essere seriamente compromessa in questo 2020, a causa dell’emergenza Coronavirus.
De Luca starebbe dando soldi agli immigrati, dirigente del Pd dallo sconfinato amore per fratelli migranti e compagnia bella, lo sceriffo, così severo con chi mette il naso fuori dalla porta di casa, avrebbe deciso di far piovere quasi 4 milioni di fondi nel regno dell’abusivismo e dell’illegalità.
De Luca, soldi e immigrati sono ingredienti troppo facili da amalgamare per fare della cattiva informazione.
Senza prendere le difese del Presidente della Regione Campania e delle sue scelte politiche (non sembra averne bisogno), è giusto che venga spiegato bene ciò che è stato deliberato e il senso dell’intervento messo in atto, evitando le solite semplificazioni ad uso propagandistico.
Cosa dice la delibera?
Sono previsti circa 3 milioni e 800mila euro di sostegni economici, per la sistemazione di immobili destinati al temporaneo alloggio degli immigrati, (€ 1.473.000), l’ acquisizione di servizi di trasporto per supportare la mobilità e contrastare il rischio di contagio tra i lavoratori (€ 350.000), interventi di mediazione e sostegno psicologico, (€ 765.000), campagne di comunicazione e informazione, per accrescere la consapevolezza dei rischi dell’epidemia e contenere il contagio (€ 175.680) e interventi per garantire servizi medici ed infermieristici e l’acquisto di kit igienici (€985.200).
Si legge nella delibera che “beneficiaria è la popolazione migrante negli insediamenti presenti sui territori della piana del Sele e del Litorale Domizio”, ma non beneficiaria diretta di trasferimenti in denaro bensì dei servizi che verranno operati da soggetti accreditari a farlo, ovvero società in-house della Regione (Società in controllo pubblico, partecipate) e associazioni e cooperative no profit riconosciute ONLUS che abbiano sede operativa nella Regione Campania e esperienza triennale documentata.
Pertanto, si può chiaramente affermare che i soldi non andranno direttamente alle comunità africane, come qualcuno, con enorme leggerezza, ha affermato nei giorni scorsi.
“Nel Basso Sele ci sono le serre e a Castelvolturno i campi di pomodori” ricorda il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti, Gennaro Masiello «Nelle scorse settimane abbiamo discusso in particolare di come potenziare il trasporto perché gli immigrati si recano al lavoro stipati in furgoncini piccoli, dove è impossibile mantenere le distanze di sicurezza».
L’idea che un piano straordinario sia inutile perché non punta a risolvere i problemi endemici di un territorio è errata e fuorviante.
Questo intervento prova a dare un minimo segnale di presenza istituzionale e tempestività, nella speranza che sia il primo passo di una volontà progettuale più ampia per i territori in questione.
Giovanni D’Errico