Violenza su donne in quarantena: materiale informativo per migranti

A causa dell’isolamento domestico dovuto all’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, è aumentato il rischio per l’incolumità e la vita di molte donne, costrette in casa con uomini violenti.

#iorestoacasa per alcune donne non vuol dire evitare la malattia, ma rischiare la vita.

Per questo, l’associazione di volontariato Il Grande Colibrì, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Trama di Terre sta producendo e traducendo in sempre nuove lingue PDF illustrati in più lingue contenenti, in forma completa e semplice, informazioni essenziali per ogni donna che voglia fuggire dalla violenza domestica.

I PDF sono disponibili, gratuitamente, al seguente link:

Informazioni nella tua lingua: la violenza contro le donne

Per far fronte a quella che già era una situazione critica e nella speranza di ridurre il numero dei femminicidi, è necessario mettere a disposizione materiali informativi chiari, corretti e aggiornati anche per chi non conosce bene l’italiano, pensiamo per esempio alle cittadine migranti, rifugiate e richiedenti asilo presenti nel nostro Paese, che non sanno a chi rivolgersi per ottenere aiuto.

I documenti contengono informazioni sui numeri telefonici gratuiti e le strutture istituzionali ed i centri antiviolenza a disposizione per fuggire dalla violenza maschile.

Ad oggi i PDF sono presenti in 12 lingue, ma il lavoro di traduzione delle persone volontarie prosegue, per aggiornare le informazioni e per aggiungere nuove lingue.

L’associazione Trama di Terre ben riassume la necessità di questa operazione: “La situazione sanitaria drammatica in atto sta purtroppo aggravando la situazione delle donne maltrattate, native e migranti. Questa situazione mette in luce in modo violento le profonde discriminazioni che ancora oggi le donne vivono a livello sociale ed economico. Se già prima del Covid-19 più di altre molte cittadine straniere temevano a chiedere aiuto per uscire da una situazione di violenza per la paura di perdere il permesso di soggiorno legato al marito, oggi dove comunicare per chiedere informazioni è più rischioso per chi vive con un uomo maltrattante, il nostro timore è che le donne migranti aspetteranno ancora più tempo prima di attivare qualsiasi iniziativa di uscita: la non conoscenza della lingua e del sistema dei servizi territoriali preposti sono ostacoli che impediscono l’accesso alla richiesta di aiuto, se non quando è già troppo tardi o in situazioni già troppo estreme. Il nostro grande timore è anche per quelle donne, in particolare richiedenti asilo, ancora in attesa di misure di accoglienza o espulse da qualsiasi sistema di accoglienza a causa dell’inasprimento dei decreti sicurezza: le più esposte a vivere e a rischiare violenze e sfruttamento di ogni genere. #stareacasa non è un diritto a cui tutte accedono. In particolare per tutte quelle donne discriminate dal sistema politico e quelle a cui i diritti sono stati cancellati per leggi dettate da razzismo e sessismo, non del tutto celati. Le informazioni in più lingue per sapere cosa è possibile fare in caso di violenza familiare è un passo fondamentale affinché tutte, indipendentemente dalla propria provenienza, possano scegliere cosa fare”.

Il progetto si inserisce nel contesto dei materiali informativi sul COVID-19 in 48 lingue per sopperire a una necessità rilevata anche da fonti istituzionali, nonché testate e agenzie stampa internazionali, che hanno riconosciuto il lavoro della associazione in questo contesto emergenziale.

photo credit: Radio Alfa via Flickr.com

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