La Fratelli Alinari, fondata a Firenze nel 1852, è la più antica azienda al mondo tutt’ora operante nel campo della fotografia e della comunicazione per immagini.
448.532 fotografie vintage, 473.267 negativi su lastra di vetro, 1.646.089 negativi su pellicola b/n, 24.762 libri e riviste di fotografia, 400 apparecchiature fotografiche e obiettivi, 125 fondi di archivio acquisiti dagli Alinari nel corso del ‘900 contenenti materiale fotografico datato dal 1860 a oggi.
La ditta è stata in grado di conservare e raccontare, attraverso il suo patrimonio di oltre 5.000.000 di immagini, la memoria storica della nostra nazione, i cambiamenti e gli sviluppi nel campo della scienza, dell’industria, della tecnologia e delle arti. Un archivio che ha seriamente rischiato l’estinzione, l’azienda era ormai da tempo in una profonda crisi economica e, dopo aver drasticamente limitato il suo operato, prima dell’estate aveva annunciato la cessata attività.
La Regione Toscana è prontamente venuta in soccorso con una complessa operazione, che nasce dalla collaborazione con il MiBACT (Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e istituti afferenti alla DG educazione e ricerca) ed eviterà lo smembramento delle opere e la possibile vendita a privati del patrimonio artistico, il rischio era la vendita “a pezzi” che avrebbe significato la dispersione del patrimonio.
L’investimento è straordinario, il valore complessivo dell’operazione è pari a circa 15 milioni di euro, ed è volto ad acquistare l’intero archivio, mettendolo a disposizione del pubblico in un museo dedicato nella sede di Villa Fabbricotti a Firenze, che sarà pronta in circa due anni.
Per gestire tale patrimonio la Regione approverà, inoltre, entro il 2020 un Piano strategico e procederà alla creazione di una Fondazione, nella quale potrebbe essere coinvolto anche il MIBAC.
Giovanni D’Errico