TRIESTE- “Prima dell’apertura del Cpr è iniziata una riduzione del numero di ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), anch’esso collocato nel territorio comunale di Gradisca d’Isonzo. Penso quindi che, in prospettiva e gradualmente, le due strutture debbano essere unite per ottenere l’eliminazione del Cara“.
Affida ad un nota, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il commento all’entrata in funzione a Gradisca d’Isonzo (in provincia di Gorizia) del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr), nella ex caserma Polonio, in passato già sede del Centro di permanenza temporanea (Cpt) e Centro di identificazione ed espulsione (Cie).
“Il Cpr – secondo Fedriga – assicura una garanzia di totale sicurezza per le persone che vivono nella zona di Gradisca, mentre lo stesso non si può dire del Cara, dal quale gli ospiti possono entrare e uscire liberamente, facendo quello che vogliono“.
Infine il governatore auspica che l’attuale Governo presti fede agli accordi presi “con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, ovvero una graduale riduzione degli ospiti del Cara volta alla sua chiusura“.