Marano Ragazzi Spot Festival: festival internazionale della comunicazione sociale

Si è appena concluso il più longevo festival internazionale della comunicazione sociale dei ragazzi, Marano Ragazzi Spot Festival, il tema scelto per questa 22esima edizione è stato il viaggio.

Viaggiare, cercare, trovare, incontrare, imparare, conoscere, crescere, sognare, amare e, ovviamente, raccontare e raccontarsi, attraverso la magia del cinema, della musica, del teatro, raccontando storie di speranza, di coraggio e di impegno civile, accogliendo bambini, ragazzi e viaggiatori di ogni età.

Il messaggio del direttore artistico Rosario D’Uonno racchiude in sé l’auspicio per i più giovani ad aprirsi verso nuovi orizzonti, tenendo in mente i temi più forti del nostro tempo come l’ambiente e la multiculturalità, partendo dal presupposto certo che entrare in contatto con ragazzi di ogni parte del mondo è senza dubbio un arricchimento.

Il Festival Internazionale della Comunicazione Sociale dei Ragazzi quest’anno è iniziato a Nisida, dove si trova l’istituto penitenziario minorile di Napoli, con Fotogrammi dal Carcere che, attraverso 8 film, ha raccontato i laboratori teatrali per i giovanissimi detenuti di diversi penitenziari minorili italiani.

5 sono stati i concorsi dedicati al cinema, 161 i film in concorso, 32 le nazioni rappresentate e 5 le giurie con il compito di valutare le opere selezionate.

Oltre alle 83 scuole che hanno partecipato al concorso Spotragazzi e ai 76 istituti che hanno presentato un cortometraggio, con la sezione International Youth Contest il Festival si è aperto alla cinematografia straniera con 1519 film iscritti, provenienti da ben 96 nazioni.

Tra le rassegne che si sono svolte durante il Marano Ragazzi Spot Festival c’è stata Tierra de Gracia, iniziativa che attraverso un lungometraggio e 4 corti ha raccontato il metodo Abreu, sperimentato in Venezuela dove il governo ha salvato migliaia di ragazzi inserendoli gratuitamente fin da piccoli in un’orchestra. Si tratta di un percorso seguito anche a Napoli da alcune orchestre di rioni popolari, come i Quartieri Spagnoli e la Sanità.

Con Sguardi di memoria il festival si è, invece, focalizzato sulle storie di vittime innocenti della camorra, mentre con A regola d’arte si è ragionato attraverso opere cinematografiche sul senso degli articoli 33 e 34 della Costituzione, ovvero sul diritto allo studio.

Un’edizione che ha confermato numeri strabilianti (10.000 le presenze totali), un capillare radicamento territoriale delle iniziative, con la novità delle 3 sedi e una dimensione internazionale della rassegna, sempre più sviluppata e curata dagli organizzatori.

Giovanni D’Errico

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