BOLOGNA – Hanno tra i 19 e i 27 anni. Sono originari del Mali e del Gambia. Nei loro Paesi facevano i contadini, i commercianti, i camerieri e i muratori. Da maggio 2015 sono ospiti dei centri di accoglienza della provincia di Bologna gestiti dalla cooperativa Lai-momo e alcuni di loro fanno volontariato nei territori, in attesa di portare a termine le procedure di richiesta di asilo.
Sono i 5 ragazzi, richiedenti asilo, che oggi, hanno sfilato insieme ad altri modelli a Pitti Immagine Uomo 89, nell’ambito dell’evento “Generation Africa” nato dalla partnership tra Fondazione Pitti Discovery e Itc Ethical Fashion Initiative per promuovere giovani fashion designer africani e mostrare l’energia creativa del continente.
«Sanno di avere l’opportunità di mettersi in gioco in una situazione professionale a cui non avevano mai pensasto e in questi giorni l’attesa per loro è cresciuta – fanno sapere da Lai-momo – Sono emozionati ma anche molto attenti e impegnati a seguire con cura le indicazioni date dai professionisti che stanno lavorando con loro».
Lo scorso dicembre, Lai-momo ha presentato alle persone ospiti nelle strutture di accoglienza la possibilità di partecipare alla selezione per le sfilate di Pitti Immagine Uomo con abiti realizzati da stilisti africani nell’ambito dell’Ethical Fashion Initiative. Alcuni ospiti hanno aderito e hanno partecipato al casting tenuto da talent scout di agenzie di modelli e dell’Eft, che ne hanno selezionati 5, in base all’altezza e all’aspetto fisico.
Nella sfilata di oggi sono state presentate le creazioni di 4 brand africani: Akjp (Sudafrica), Ikiré Jones (Stati Uniti/Nigeria), Lukhanyo Mdinigi x Nicolas Coutts (Sudafrica) e U.Mi-1 (Nigeria/Regno Unito).
«Vogliamo far emergere un’immagine diversa del continente, un’immagine di innovazione, con una forte energia giovane che può portare cambiamenti positivi – ha detto Simone Cipriani di Itc Ethical Fashion Initiative – Pitti Uomo è la piattaforma perfetta in cui i designer possono esperimere la loro visione e mostrare che Africa significa anche fare business in modo serio».
Il progetto però non finisce con la sfilata a Pitti Immagine Uomo. La collaborazione tra Itc e Lai-momo prosegue con l’obiettivo di sviluppare le capacità economiche dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia, nel settore della sartoria e delle confezioni, per consentire loro di acquisire capacità e competenze spendibili sul mercato e contribuire all’economia dei loro Paesi di origine, direttamente o indirettamente attraverso le rimesse, o dei Paesi europei in cui sono stati accolti.