Papa Francesco: “Perdono per chi non vuole accogliere, dignità per i rifugiati”

Un appello – denuncia sul caldo tema dell’immigrazione quello di Papa Francesco al termine della canonica udienza generale del mercoledì, con l’ormai nota forza che caratterizza il Pontefice ogni qualvolta senta l’impellenza (ed il dovere) di invitare la società civile alle proprie responsabilità: “Invito tutti a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono le porte a questa gente che cerca una famiglia, che vuole essere custodita”.

Il monito del Vescovo di Roma arriva all’indomani dei tafferugli di Ventimiglia, simbolo calzante della totale confusione e del perenne stallo nel quale la politica europea è rinchiusa da mesi, in un farraginoso avvolgersi di cavilli legislativi, accordi ed incontri che fino ad ora hanno avuto il solo palese risultato di aumentare il vulnus del diritto d’asilo legittimo di quelli che sono nella stragrande maggioranza dei casi rifugiati politici e profughi di guerra. “Incoraggio l’opera di quanti portano loro un aiuto e auspico che la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate” ha proseguito il Pontefice appellandosi al sentimento di amore per la diversità che dovrebbe essere minimo comune denominatore dei paesi membri dell’Unione ma che invece sta dimostrando tutta la sua essenza utopica nelle ultime ore.

E’ l’ennesima volta che la più alta carica “spirituale” sente la necessità di dover sottolineare la drammaticità della situazione attuale, che vede una parte della società al collasso nell’accoglienza dei migranti sobillata all’odio da una certa classe fatta di politicanti che cavalcano l’onda della miseria materiale e morale, e dall’altra una classe dirigente che impone modelli legislativi evidentemente non più adatti all’era delle morti nel Mediterraneo: il trattato di Schengen, che presenta all’oggi numerosi punti nevralgici, e l’accordo di Chambery risultano obsoleti e inadatti per le attuali esigenze della Comunità Europea, a scapito delle risorse dei paesi “porta del Continente”, come l’Italia e la Grecia.  Intanto però sugli scogli della costiera ligure al confine con la Francia è continua la tensione diplomatica anche con la stessa polizia transalpina, che dall’inizio dell’anno ha rispedito in Italia ben 6000 migranti degli 8000 che avevano valicato il confine con la nazione, che invece in altri ambiti ha sempre sbandierato i principi di una società multietnica.

Preghiamo per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità” ha infine sollecitato Papa Francesco, rammentando l’importanza della data di sabato prossimo, 20 giugno, giornata mondiale del Rifugiato, istituita dall’ ONU nel 2001 in ricordo di un’ atto fondamentale per il progresso morale della comunità umana: la Convenzione sui profughi approvata dall’ assemblea delle Nazioni Unite nel 1951 che ancora oggi stabilisce le condizioni di legittimazione all’ accoglienza.

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