Teatro ad Aversa: Trent’anni e non dimostrarli

Era il 1985 quando il laboratorio teatrale Lartes del professor Rocco di Santi muoveva, ad Aversa, i primi passi.

Nel 2015 compie i suoi 30 anni  di attività, a suggello dei quali proprio in questi giorni tiene un Festival, che coinvolge esperienze teatrali e coreutiche da tutta Italia e non solo. Il dietro le quinte del direttore vanta presenze illustri, i maggiori maestri del novecento del teatro di ricerca: Eugenio Barba e Jerzy Grotowski, che hanno spostato il centro dell’attenzione non sulla messa in scena, quanto piuttosto sul lavoro dell’attore, sul suo training, fino ad affondare le radici nei lunghi racconti della nonna materna, che hanno probabilmente acceso la prima scintilla del fuoco dell’arte, oggi alimentato da decine e decine di giovani che frequentano i suoi corsi.

Il “teatro è terapia, nasce dove esiste il non stare bene” questo il leitmotiv dei percorsi di Di Santi; non esistono fasce d’età, gli attori non hanno anni sulle spalle, solo futuro davanti e voglia di mettersi in gioco, di conoscere se stessi e di percorrere quel ponte che li separa dall’altro.

Dall’antica Grecia ad oggi il teatro ha messo in scena passioni umane, vizi e virtù alimentando quel processo di catarsi già teorizzato da Aristotele nella sua Poetica: “la forma drammatica e non narrativa; la quale, mediante una serie di casi che suscitano pieta’ e terrore, ha per effetto quello di sollevare e purificare l’animo da siffatte passioni“. Questo è Lartes oggi.

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