Il Tar sospende ordinanza anti ebola

C’è voluto il Tribunale Amministrativo Regionale per dimostrare al sindaco leghista che a  Padova non c’è un’emergenza ebola. Il Tar ha sospeso pertanto l’ordinanza dell’ottobre scorso del sindaco Massimo Bitonci (Lega Nord) che prevedeva il divieto “di dimora, anche occasionale” alle “persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico” e l’obbligo per gli immigrati irregolari fermati dalla polizia locale di sottoporsi a visita medica.

Secondo il primo cittadino, c’era infatti il rischio di contagio di Tbc, ebola, scabbia ed epatite, anche per l’aumento dei migranti in arrivo con l’operazione Mare Nostrum. “Sono transitati in Veneto e nella Provincia di Padova, oltre che sul territorio comunale di Padova, numerosi cittadini extracomunitari – si legge nelle premesse dell’ordinanza di Bitonci -, provenienti da diversi Stati africani e asiatici, tra cui Siria, Nigeria, Ghana, Eritrea, Gambia, Sudan, Somali, e che questi, giunti per lo più nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, sono stati molte volte ospitati in strutture gestite da operatori, enti ed associazioni diversi”. L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Razzismo Stop hanno deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale per chiedere la sospensione dell’ordinanza.

Il Tar ha dato ragione alle due associazioni, perché l’ordinanza del Sindaco “non evidenzia la sussistenza dei presupposti di contingibilità ed urgenza o la sussistenza di un’emergenza sanitaria di carattere locale che giustifichi l’esercizio del potere di ordinanza“. Non solo. Il protocollo per la gestione della malattia da virus Ebola redatto dall’Ulss n. 16 di Padova e anche “le argomentazioni contenute nella memoria del Comune circa l’esistenza di accurati ed efficaci controlli sanitari nei confronti dei profughi che sbarcano in Italia sembrano contraddire i presupposti fattuali sui quali si fonda l’ordinanza“.

Il Tar inoltre sottolinea che “per quanto riguarda gli stranieri privi di titolo di soggiorno già presenti in Italia non sembra allo stato esservi un tasso di rischio diverso da quello riscontrabile per la generalità della popolazione residente“. Secondo le associazioni la decisione del Tar conferma che l’ordinanza di Bitonci creava solo allarme e  si tratta infatti di una ordinanza emanata con il solo scopo di diffondere allarme e dava “un’idea dei migranti come potenziali portatori di malattie infettive“. “Ringraziamo -affermano Asgi e Razzismo Stop- gli oltre mille cittadini di Padova e tutte le realtà che hanno sostenuto questo ricorso“.

photo credit: EU Humanitarian Aid and Civil Protection via photopin cc

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