Idiozie italiane: l’ordinanza anti Ebola


TORINO –
Quando la politica guarda più a come ottenere voti che al bene comune nascono le peggiori idiozie. Fra tutte spunta, nelle ultime ore, la peggiore: l’ordinanza “anti-ebola”.

Il certificato medico obbligatorio per gli immigrati, pena l’allontanamento coatto.

Nel civilissimo Piemonte, o meglio in quei comuni piemontesi ancora governati da giunte leghiste, i sindaci del Carroccio sarebbero in procinto di firmare una serie di ordinanze che recheranno in oggetto “misure urgenti per il contrasto al diffondersi di malattie infettive”.

L’iniziativa è stata ufficializzata ieri, proprio mentre nella periferia romana si “combatteva” una guerriglia a cielo aperto contro i migranti del centro d’accoglienza di Tor Sapienza. Ad annunciare la proposta, il segretario regionale del partito ed ex governatore Roberto Cota, che ha promesso battaglia anche nei comuni in cui la Lega non detiene la maggioranza.
Dove siamo all’opposizione – ha spiegato Cota in conferenza stampa – presenteremo mozioni per impegnare i sindaci ad adottare l’ordinanza: li invitiamo, se davvero hanno a cuore la salute dei loro concittadini, a seguire il nostro esempio. Questa sarebbe materia di competenza dello Stato o della Regione, ma visto che né l’uno né l’altra se ne occupano, ci pensiamo noi a impegnarci in un’iniziativa contro i problemi creati dall’immigrazione irregolare e incontrollata”.

L’ordinanza sancirà “il divieto di dimora, anche occasionale, per persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico rilasciato dalla competente Unità locale socio sanitaria attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare”.

Un atto amministrativo che non tiene conto di cosa da tempo dice la Società Italiana Malattie Infettive Tropicali: “I migranti che giungono sulle coste siciliane non rappresentano un rischio di importazione della malattia da virus EBOLA: il viaggio che affrontano per raggiungere il nostro paese – spiega la Simit – è lungo mesi, via terra e via mare e la malattia, che presenta un periodo di incubazione di circa 10 giorni e da subito è altamente debilitante, impedirebbe loro di arrivare in Italia“.

 photo credit: EU Humanitarian Aid and Civil Protection via photopin cc

Parliamone...
0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x
Share via
Copy link