LAMPEDUSA – “Oggi è il giorno del dolore e della commemorazione per le vittime del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Tra le vittime tanti bambini. Ad una anno da questa tragedia, malgrado gli sforzi portati avanti dall’Operazione ‘Mare Nostrum’, i naufragi sono continuati ed altri bambini sono morti nel Mediterraneo, divenuto, in questi anni, sempre più un mare di morte e non di speranza per tante persone in cerca di protezione“.
Sono le parole del presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, nel giorno del primo anniversario del naufragio che costò la vita a 368 migranti al largo delle coste lampedusane.
“Il nostro ringraziamento – prosegue Guerrera – va ai tanti sindaci, in primo luogo al primo cittadino di Lampedusa Nicolini, ai cittadini e ai giovani che si sono messi a disposizione con passione e dedizione per aiutare i bambini migranti, oltre che alle nostre forze dell’ordine, che in questi mesi – aggiunge il direttore – sono intervenute senza sosta per salvare migliaia di vite umane“.
Per Guerrera si deve “poter garantire ai migranti un’adeguata accoglienza, a partire da un arrivo in condizioni di sicurezza nel nostro territorio; a tutti i bambini protezione e assistenza“.
“Tutti i bambini hanno diritto alla protezione, come sancito dalla Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di cui quest’anno ricorre il 25esimo anniversario, ed in particolare, più che mai, i bambini che fuggono da situazioni disperate. L’Unicef continua a chiedere ai governi di garantire a questi bambini le stesse cure, servizi, dignità e protezione di tutti gli altri. Rendiamo questo anniversario non meramente celebrativo, ma – conclude Guerrera – un’occasione per il nostro Paese di dare completa attuazione allo spirito e alla lettera della Convenzione’‘.
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