Secondo l’indagine a fine 2013 l’incidenza supera il 20 per cento in molti comuni, specialmente al Centro Nord. Va diversamente al Sud dove anche nelle grandi città l’incidenza non raggiunge il 3 per cento. In fondo alla graduatoria spiccano tre capoluoghi della Puglia: Brindisi (2,4 per cento), Barletta (2,2 per cento) e Taranto (1,3 per cento).
In generale, in Italia l’8,1 per cento della popolazione è straniera (4,92 milioni). Di questi, oltre la metà è concentrata in quattro regioni: Lombardia (22,9 per cento), Lazio (12,5 per cento), Emilia Romagna (10,9 per cento) e Veneto (10,5 per cento). Dati in calo rispetto agli anni precedenti. Lo studio, infatti, fotografa un calo dell’immigrazionein Italia. Che si traduce con una flessione degli ingressi (280 mila nel 2013, con un calo del 13,2 per cento) e con l’aumento dei trasferimenti all’estero: non solo degli italiani (+20,7 per cento), ma anche degli stranieri che rientrano in patria o si spostano in altri paesi (844 mila, +14,2 per cento).
Crescono, parallelamente, anche le acquisizioni di cittadinanza italiana: 100 mila solo nell’ultimo anno (il 54 per cento in più rispetto al 2012). Il primato per acquisizioni spetta a Lumezzane (Brescia), con il 7,4 per cento. In calo anche il numero dei nati stranieri: 77.705, duemila in meno rispetto all’anno precedente. Il primo calo da cinque anni a questa parte. Eppure, in molti comuni del Nord l’incidenza dei nati stranieri supera il 40 per cento del totale: il primato, ancora una volta, spetta a Baranzate con 6 ogni 10.
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