«La diversità indica uno dei cambiamenti e delle provocazioni più importanti che caratterizzano il contesto familiare odierno da custodire, valorizzare culturalmente e sostenere politicamente nella vita e nella storia delle nostre città e, in esse, della Chiesa», dichiara Migrantes. Famiglie immigrate, famiglie di richiedenti asilo e rifugiate, famiglie internazionali, famiglie amputate da un genitore o da figli, anche minori, che si sono messi in viaggio, famiglie miste, famiglie di apolidi e famiglie di minoranze non riconosciute, come i rom, si accompagnano alla tradizionale famiglia italiana.
Un pensiero particolare è rivolto proprio a loro, ai padri e alle madri che vivono in Italia e hanno la famiglia lontane e soprattutto alle centinaia di minori senza famiglia che stanno giungendo sulle coste della Sicilia, a Pozzallo, Augusta, Siracusa, dove, accanto a storie di solidarietà, gratuità e accoglienza, cresce anche la rabbia di un Paese ancora incapace di programmare e gestire al meglio i flussi migratori.
In Italia sono in aumento sia le nuove nascite da genitori immigrati (80.000 nel 2012) sia i ricongiungimenti familiari (passati da 10.000 nel 1992 a 65.000 nel 2002 fino a raggiungere gli 80.000 nel 2012). La crisi ha fatto del nostro Paese la strada d’accesso all’Europa per molti migranti in fuga da guerre e dittature, spesso famiglie con bambini. Per questo, quella di quest’anno – ricorda Migrantes – è una giornata non solo di festa ma anche di preoccupazione per tante famiglie migranti. Una Giornata che, tuttavia, serve a non dimenticare la grande risorsa delle famiglie nelle migrazioni.
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