Ritorna al galoppo il cavallo azzurro che nel 1973, a Trieste, ruppe i muri del manicomio di San Giovanni.
Marco Cavallo, macchina teatrale alta oltre 3 metri, compirà il suo nuovo viaggio dal 12 al 25 novembre in giro per l’Italia, comprendo un totale di 3.500 km. Il viaggio parte da Trieste e attraverserà 10 regioni (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Toscana, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e Lombardia); farà tappa nei sei manicomi giudiziari (Barcellona Pozzo di Gotto – Messina, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere – Mantova) e in alcune delle sedi dei nuovi mini Opg.
Si fermerà anche a Roma, in Parlamento. La campagna di sensibilizzazione è promossa dal comitato Stop Opg, insieme a Alphabeta Verlag con la sua collana “180 – archivio critico della salute mentale”.
Il viaggio del cavallo azzurro è un atto di denuncia contro il pericolo dei cosiddetti mini-opg, “strutture speciali” in cui trasferire e rinchiudere di nuovo gli internati, “con il rischio che si aprano, al posto dei vecchi manicomi giudiziari, nuovi piccoli manicomi regionali”. “La mancata chiusura degli Opg – sottolineano i promotori – è lo specchio di come funzionano (o non funzionano) i servizi di salute mentale nel territorio”.
Il Comitato chiede al contrario l’apertura di Centri di Salute Mentale H24, integrati con i servizi territoriali, con la progettazione di forme abitative sostenute, di formazione al lavoro e di inclusione lavorativa e sociale, capaci concretamente di “prendersi carico” delle persone e dei loro familiari. Servizi di salute mentale ”visibili, attraversabili e vicini’‘.
photo credit: Michele Docimo