CASTEL VOLTURNO – Centinaia di immigrati e rifugiati hanno partecipato sabato mattina all’iniziativa “Spiagge pulite: il nostro biglietto da visita“, promossa dall’Associazione R.E.S (Rete Elaborazione Sociale) di Castel Volturno, dal centro sociale Ex-Canapificio di Caserta e dal Movimento dei Migranti e dei Rifugiati.
Una giornata all’insegna della legalità, del rispetto per l’ambiente e della partecipazione.
Soprattutto quella degli immigranti, che muniti di guanti e di buste nere hanno ripulito l’Oasi dei Variconi, una delle ultime aree umide d’Italia, riconosciuta Zona a protezione speciale per il passaggio di uccelli migratori che dall’Africa vanno a nidificare in Europa , abbandonata da anni nel degrado e nell’incuria.
Diverse le tonnellate di immondizia raccolta e più di 700 le buste colme di rifiuti correttamente differenziati.
Alla manifestazione hanno preso parte anche alcuni commercianti della città che hanno messo a disposizione l’acqua, ed esponenti del Centro Fernandes e dei Padri Comboniani che non hanno voluto far mancare la loro presenza.
“Il Movimento dei Migranti e dei Rifugiati – ha spiegato Mimma D’Amico del centro sociale Ex-Canapificio da sempre impegnato nel riconoscimento dei diritti degli immigrati – continua a costruire la nuova cittadinanza a partire da gesti concreti. Gesti come questa manifestazione che ha visto più di 500 immigrati lavorare insieme ad alcuni esponenti di associazioni locali, per ripulire l’Oasi dei Variconi , teoricamente protetta da Convezioni Internazionali ma in realtà lasciata a se stessa da anni. Oggi qui ci sono gli stessi immigrati e rifugiati che si sono mobilitati un mese fa a Napoli e a Caserta, insieme ai disoccupati e ai giovani precari, per chiedere la cancellazione della Bossi-Fini, una una legge sul salario sociale e corsi di formazione professionale”.
Soddisfatto anche Ciro Scocca, presidente dell’Associazione R.E.S che ha dichiarato: “Eravamo tutti insieme per combattere pregiudizi, indifferenza e razzismo e lavorare per rendere migliori i luoghi più degradati del nostro territorio. Perché anche con la bellezza si combatte la camorra.”