NAPOLI – In corso “Cinque Giorni a Impatto Zero” uno scambio interculturale sullo sviluppo sostenibile e le politiche ambientali che vede coinvolto giovani della Campania e del Regno Unito.
L’iniziativa, co-finanziata da Programma Europeo Gioventù in Azione, è promossa dall’AIG(Associazione Italiana Alberghi della Gioventù), in collaborazione con il Forum Regionale dei Giovani della Campania, Zero Waste Italia e le Associazioni britanniche Hostelling International e UK Youth Climate Coalition.
Nelle prime due giornate, i partcipanti hanno imparato a conoscersi, tramite attività di icebreaking, e a conoscere le realtà promotrici dell’iniziativa e in primis l’AIG, associazione da sempre attiva per la promozione di un turismo etico e sostenibile.
Nella prima giornata del percorso, i partecipanti, sono stati divisi in gruppi territoriali per una prima analisi dello status dello sviluppo sostenibile e delle politiche ambientali nei rispettivi territori, evidenziando principali problematiche, risorse e possibili soluzioni.
I giovani casertani, in particolare, si sono in particolar modo soffermati sul Litorale Domitio, sulla Raccolta Differenziata, sull’Inquinamento Atmosferico e sull’Inquinamento Agricolo. Mentre si parlava di possibili soluzioni si è parlato anche di best practices come NCO (Nuovo Commercio Organizzato), in riferimento all’inquinamento agricolo, e la Libreria “Il Dono” in riferimento alla raccolta differenziata.
Tra i giovani napoletani, si è parlato soprattutto di trasporto pubblico, mobilità sostenibile e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale. Tra i giovani salernitani si è parlato in particolare della risorsa mare, della risorsa paesaggio e delle associazioni attive per la loro tutela.
Infine, i giovani provenienti dalle province di Avellino-Benevento, si sono concentrati sul tema dell’afflusso turistico e quello delle biomasse.
Interessante anche la prospettiva dei giovani provenienti dal Regno Unito che hanno presentato i punti di forza e di debolezza, in materia di sviluppo sostenibile e politiche ambientali. Per i giovani britannici tra i punti di forza vi sono la presa di coscienza delle problematiche e la risposta da parte delle amministrazioni locali, una “cultura del premio” e un vero e proprio rating della percentuale di riciclaggio, la diffusione dei prodotti a km0 (biologici), l’azione giovanile supportata da adeguati stanziamenti di fondi. Tra i punti di debolezza, i britannici, hanno invece annoverato la crisi finanziaria e la conseguente riduzione di fondi per i giovani, l’aumento dell’uso di bio gas, l’aumento della concorrenza ai prodotti locali a causa dei prodotti importati da paesi emergenti dove il costo del lavoro è più basso.
I giovani dell’associazione “UKYouth Climate Coalition” nella seconda giornata hanno poi tenuto un workshop in cui hanno cercato di trasmettere ai giovani campani, dei metodi utili per analizzare il fenomeno e articolare adeguate campagne di comunicazione.
Dopo i primi momenti introduttivi e conoscitivi, “Cinque Giorni ad Impatto Zero” entra nel vivo. I giovani partecipanti incontreranno Libera Napoli, Legambiente Napoli, Zero Waste e Coldiretti, nonché le istituzioni locali, per avere un’ulteriore quadro sulla situazione locale e ulteriori elementi per avviare la progettazione di una serie di proposte ed effettuare la simulazione di un Consiglio Regionale sulle tematiche ambientali