***
**
+
© Emiliano AlbensiPOTENZA – Sono i pellegrini del lavoro nero. Lavoratori stagionali, privi di qualsiasi diritto, che si spostano da Nord a Sud, da Est a Ovest, seguendo le fasi di raccolta della frutta e della verdura.
Meloni, pomodori, uva, peperoni, olive e arance: dalla Puglia alla Calabria, passando per Basilicata, in un viaggio lungo sette mesi.
Secondo i dati della Caritas, in Italia ci sono circa 4.900.000 immigrati, dei quali circa 700.000 sono irregolari.
L’ente pubblico di ricerca nel campo strutturale e socio economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca (I.N.E.A.) ha evidenziato che sono circa 170mila gli immigrati impiegati nell’agricoltura, il 95% dei quali senza contratto.
Ogni anno, circa 3000 immigrati fanno tappa in Basilicata: piegati in due sui campi, lavorano dodici ore al giorno per 25 euro.
Vivono, o meglio sopravvivono, in case abbandonate, senza acqua ed elettricità, in condizioni di estrema povertà. Non hanno alcun diritto, né alcuna forma di assistenza: sono in balia dei caporali, per lo più italiani, deputati a controllare non solo il loro lavoro, ma tutta la loro vita.
Il progetto fotografico descrive e documenta le condizioni sociali e umane dei lavoratori migranti che, nell’estate del 2011, hanno lavorato alla raccolta dei pomodori e dei peperoni nella zona dell’Alto Bradano (Basilicata).
Parte del lavoro fotografico testimonia anche il grande impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Potenza e della Caritas di Melfi in sostegno di questi lavoratori stagionali.
Emiliano Albensi – www.albefotografiche.net