ROMA – Circa 700 bambini di più di 27 etnie, il 60% dei quali rom e il 40% italiani.
Sono i numeri del progetto “Colors” per “allontanare i bambini dalle strade e favorire i processi di integrazione culturale di immigrati e non”.
Nucleo del progetto, presentato oggi durante il convegno “SportivaMente”, gruppi di minibasket per bambini socialmente svantaggiati.
Il progetto pilota – ha spiegato Valentina Vitali, a nome del presidente di “Lazio Basket”, Simone Santi, ideatore dell’iniziativa – è nato a Corviale, periferia di Roma, e nel 2010 è “sbarcato” in Mozambico, dove negli ultimi due anni la squadra locale composta dai bambini dell’orfanatrofio e delle scuole si è aggiudicata il secondo posto nel campionato locale under 15.
“All’inizio i bambini africani giocavano senza scarpe”, ha raccontato Vitali non nascondendo le “difficoltà” iniziali del progetto, in cui fondamentale è stato l’apporto degli allenatori e dei volontari.
Anche i ragazzi di Corviale, all’inizio avevano “difficoltà nell’identificarsi con il gruppo, di rispettare i compagni, di riconoscere l’autorità degli allenatori”.
Alla fine, però, sono stati proprio gli adolescenti a sconfessare i pregiudizi degli adulti: “I ragazzi rom hanno creato più integrazione degli italiani; hanno creato lo spirito di gruppo e dato una continuità agli allenamenti che non ci aspettavamo”.