ROMA – Più di duemila ragazzi delle scuole medie, quest’anno, in 5 regioni italiane, hanno corso gli 800 metri tra i beni confiscati alla mafia.
È l’esperienza dei partecipanti al progetto “Libera la natura”, illustrato oggi da Lucilla Andreucci, ex atleta e ora aderente all’associazione “Libera”, nel corso del convegno “SportivaMente”.
“L’agonismo ti isola, ma lo sport deve aggregare”, ha detto l’esperta, che a partire dalla sua lunga esperienza agonistica ha testimoniato come “la sconfitta ti insegna più della vittoria, perché quando perdi ti fermi a riflettere, mentre quando vinci sei come anestetizzata”.
A soffermarsi sul parallelismo tra “regole dello sport” e “regole della vita” è stato Roberto De Benedittis, sottolineando che il progetto “Regoliamoci”, promosso da Libera per educare alla legalità nelle scuole, quest’anno sarà imperniato proprio sull’attività sportiva.