NAPOLI – Quasi 1000 firme raccolte in soli 5 giorni: devoti e laici (provenienti anche dall’estero), hanno già mostrato quanto la figura di San Giuseppe Moscati, il medico napoletano morto in povertà che curava gratuitamente gli ammalati indigenti, sia trasversalmente ammirata, ricordata e rispettata.
Per partecipare basta andare all’indirizzo http://www.change.org/san-giuseppe-moscati e firmare la petizione.
Moscati, tra i precursori dell’umanizzazione della professione medica, per tutta la sua vita ha operato nel proprio appartamento di Via Cisterna dell’Olio 10, a Napoli. In quel palazzo, oggi abbandonato al più pericoloso (ed indegno) degrado, il santo ha vissuto ed è morto. Ed ora, il suo appartamento, dove da 50 anni la signora Elena Fazio provvede ad effettuare a proprie spese i lavori di ristrutturazione, risulta inserito nell’elenco dei beni in dismissione del Comune di Napoli.
Circa un anno fa, il giornalista Germano Milite intervistò l’assessore comunale al Personale Patrimonio e Demanio, Bernardino Tuccillo, e cercò di aprire un dialogo anche con i gesuiti per tentare di capire come poter preservare il bene ed evitare che finisse (s)venduto una volta finito all’asta.
Promesse, buoni intenti e nulla più. Poi un articolo a firma dello stesso cronista pubblicato sul portale d’informazione www.you-ng.it ha riaperto la questione. Milite ha, quindi, deciso di lanciare una petizione su Change.org (piattaforma aperta che permette a chiunque di lanciare, promuovere e
vincere una campagna su un tema che gli sta a cuore. Con oltre 20 milioni di membri in tutto il mondo, di cui circa 200.000 nel nostro paese) per chiedere al sindaco Luigi De Magistris ed all’Assessore Tuccillo di provvedere il prima possibile alla tutela ed alla conservazione di quello che è senza ombra di dubbio un patrimonio storico dal valore inestimabile.
“Salvare l’appartamento di Moscati non è soltanto una questione di rispetto per il santo – ha dichiarato Milite- ma un dovere civile che dovrebbe interessare non solo i devoti ma anche chi vuole impedire che la crisi debitoria cancelli un’altra importante testimonianza di umanità napoletana ed italiana”.
Al momento, nonostante le già numerose mail ricevute, ancora nessuna risposta è arrivata dalla giunta De Magistris. Ma la campagna su Change.org è appena partita e l’obiettivo dichiarato è delle 10.000 firme. Il portale provvederà automaticamente ad inviare la firma con relativo messaggio del sottoscrittore ai diretti interessati.