Istanbul: Simposio Islamo-Cristiano su accoglienza dello straniero

ISTANBUL – Un simposio ad Istanbul per il dialogo islamo-cristiano sul tema “Essere uno straniero e il dialogo con l’altro”.

A promuovere l’iniziativa per il terzo anno consecutivo, dal 27 al 29 settembre, sono i diversi ordini religiosi di Turchia in collaborazione con la Fondazione giornalisti e scrittori di Istanbul.

I partecipanti saranno accolti da p. Alberto Ambrosio dell’Istituto Studi domenicani di Istanbul e da mons. Louis Pelatre, vicario apostolico della città turca.

Tre le sessioni tematiche che accompagneranno il simposio secondo la duplice visione cristiana e islamica:
Comprendere lo straniero: prospettive terminologiche”;
Prospettive bibliche e coraniche riguardo allo straniero e al dialogo con l’altro”;
Società e straniero”.

Alla prima sessione interverranno p. Fréderic Manns dello Studio biblico francescano di Gerusalemme e il presidente della Fondazione giornalisti e scrittori di Istanbul.

È prevista anche la partecipazione di Kadriye Erdemli che, come donna, ricopre l’incarico di vice del Gran mufti di Istanbul.

Il tema dell’accoglienza dello straniero – spiega Mustafa Cenap Aydin, direttore dell’Istituto Tevere di Romaè molto importante anche per la Turchia di oggi che con la crescita economica ha visto entrare nel Paese diversi migranti confrontandosi con una realtà nuova ma allo stesso tempo anche antica per la presenza delle minoranze storiche come i cattolici, gli armeni, i greci”.

La sfida – prosegue – è capire come possiamo accogliere lo straniero in un momento in cui la convivenza non è facile. Noi cristiani e musulmani siamo chiamati a dare una testimonianza, tornando alle nostre comuni radici e tradizioni religiose rispetto al tema dell’accoglienza dello straniero, a partire dalla figura di Abramo”.

Il simposio si svolge in un momento di forte tensione soprattutto nei Paesi del Medio Oriente, a causa del fondamentalismo islamico che sta mettendo a dura prova la minoranza cristiana presente in quei Paesi.

Purtroppo, la voce della maggioranza musulmana di quei Paesi – commenta Cenap – non è ascoltata. Credo che per i musulmani nelle terre della cosiddetta primavera araba, dalla Libia all’Egitto, ci sia una sfida da cogliere, che è quella di rompere la cultura del silenzio, di battersi contro il fondamentalismo ed avere il coraggio di farlo. Ci sarà accoglienza quando ci sarà spazio per la libertà di espressione, quando tutti potranno prendere la parola senza paura”.

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