CHI: Associazione Società Informazione / Promosso da CGIL
DOVE: CGIL nazionale, Sala Santi, Corso d’Italia 25 – Roma
QUANDO: Giovedì 21 giugno, ore 10.30
ROMA – Dieci anni di diritti. Dieci anni di conquiste e di passi indietro. È la fotografia che ci offre il Rapporto sui diritti globali, giunto alla sua decima edizione. A che punto siamo?
Licenziamenti facili, smantellamento dello Stato sociale, taglio della spesa pubblica, deregulation, impoverimento dei redditi. I diritti di cittadinanza e di lavoro si vanno sempre più restringendo: una tendenza che si è acuita con la crisi finanziaria iniziata nel 2008 e che ha preso piede anche in Italia, con un Governo Monti non troppo distante dal pensiero unico europeo che ha usato l’emergenza per imporre al Paese sacrifici a senso unico che hanno colpito soprattutto i più deboli.
La Grecia rischia il default, le banche spagnole iniziano a vacillare, la crisi in Portogallo si fa sempre più dura. I governi nazionali sono stati letteralmente commissariati dalla Bce e dall’Fmi, nonché dal governo francese e tedesco. E ora? I consumi interni si sono ridotti drasticamente, la crescita è bloccata. Mentre l’ondata liberista ha avviato un’offensiva esplicita contro i più consolidati diritti contrattuali e di legge sul lavoro, estendo la precarietà, limitando i diritti sindacali di rappresentanza, chiedendo licenziamenti più facili, peggiorando le condizioni di lavoro e violando le norme di legge vigenti. Siamo di fronte a una nuova forma di colonialismo in cui non si conquistano più territori lontani ma si comprano le nazioni. Una lotta di classe in cui – come dice il sociologo Luciano Gallino – sono i vincitori a battersi contro la classe dei perdenti; una lotta di classe che avviene sul terreno della postdemocrazia, della tecnocrazia, del “sabbatico della democrazia dei partiti”.
Cosa fare allora? Qualche prospettiva ce la offre il movimento Occupy Wall Street, che con grande entusiasmo, determinazione e capacità di innovazione, cerca di proporre nuovi paradigmi per superare la crisi globale: ripensare i fondamenti che presiedono alla globalizzazione, riconvertire l’economia, trasformare gli stili di vita, avviare una nuova democrazia, universalizzare i diritti. L’uscita dalla crisi è infatti possibile solo se si costruisce un’alternativa nel modo di produrre e di consumare, attenta alle ragioni dell’ecologia, della sostenibilità, dell’equità economica e sociale, di una nuova democrazia globale.
Come ogni anno, il Rapporto fotografa lo stato di salute dei diritti nel mondo. Quella del 2011-2012 però è, a causa della crisi, una situazione particolarmente drammatica. Basti pensare all’ondata di suicidi, anche in Italia, per ragioni economiche o legate alla perdita del lavoro.
Quelle che Marco Revelli definisce “stragi di mercato”, laddove il lavoro è stato definitivamente ridotto alla pura dimensione di merce. Gli scenari prossimi venturi preannunciano anni di lotta, anni di piazza, anni di mobilitazione, di progettualità e di costruzione di alternative dal basso. Solo così, dalla società, dai corpi intermedi, dal mondo del lavoro, dalle associazioni, dai movimenti, dall’“autunno caldo europeo”, sarà forse possibile ripartire per fare breccia nei parlamenti dell’Unione.
Il Rapporto è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti e per capacità di lettura e anticipazione, che propone una lettura dei diritti come interdipendenti. Già nell’edizione del 2008, riferita al 2007, il Rapporto titolava sulla crisi globale; tra i primi, da anni analizzava e denunciava il castello di carte della speculazione finanziaria.
L’edizione di quest’anno ci consente di tornare indietro, fino al 2003, primo anno di pubblicazione del Rapporto: in occasione del decennale, infatti, il volume è accompagnato da un CD-Rom contenente i 10 Rapporti sinora pubblicati.
Tra i temi trattati: la crisi finanziaria globale e i rischi del protezionismo, l’economia, le politiche sui redditi e quelle sociali, le trasformazioni del mercato del lavoro e la precarietà diffusa, gli infortuni sul lavoro, il welfare e il diritto alla salute, il carcere, la corruzione e la giustizia, la sicurezza urbana, le ronde e il neoautoritarismo, il volontariato, il Terzo settore e l’economia solidale, i diritti dei consumatori e degli utenti, il nuovo mutualismo e la cittadinanza attiva, la finanza etica e i nuovi stili di vita, la decrescita e il consumo responsabile, le migrazioni e i rifugiati, la multiculturalità e la Cultura delle differenze, le guerre infinite, i terrorismi globali e le paci possibili, l’Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e la green economy.
In ognuno degli otto capitoli – accompagnati da un corredo statistico e da ampie interviste a esperti e interlocutori autorevoli – è definito il punto della situazione e sono delineate le prospettive del 2012.
L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, da approfondite schede tematiche, dai dati più aggiornati, da un accurato glossario, dai riferimenti bibliografici e web, dalle sintesi dei capitoli e dall’indice dei nomi e delle organizzazioni citate.
Prefazione di Susanna Camusso, introduzione di Sergio Segio, interventi di Erik Assadourian, Virgilio Balducchi, Danilo Barbi, Pietro Barbieri, Paolo Beni, Aldo Bonomi, Massimo Campedelli, Alessandra Cappelletti, Francesco Ciafaloni, Luigi Ciotti, Vittorio Cogliati Dezza, Matteo De Bellis, Gabriele Del Grande, Giuseppe De Marzo, Andrea Di Stefano, Fulvio Fammoni, Sergio Finardi, Giovanni Giacopuzzi, Maria Grazia Giannichedda, Patrizio Gonnella, Maurizio Gubbiotti, Bijay Kumar, Vera Lamonica, Ignazio Marino, Ugo Mattei, Nicola Nicolosi, Enrico Panini, Ciro Pesacane, Morena Piccinini, Andrea Pinchera, Felice Roberto Pizzuti, Marco Revelli, Claudio Sarzotti, Rossana Scaricabarozzi, Vincenzo Scudiere, Roberto Sensi, Fabrizio Solari, Serena Sorrentino, Gianni Tognoni, Stefano Trasatti, Achin Vanaik, Stefano Zamagni, Armando Zappolini.