BEIRUT – Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, simultanee esplosioni di cercapersone hanno colpito il Libano e la Siria, provocando almeno 11 morti e 4.000 feriti. Secondo i media israeliani e le fonti locali, i dispositivi utilizzati da Hezbollah per le comunicazioni interne sono esplosi contemporaneamente, creando un bilancio drammatico e alimentando la tensione nella regione.
Le esplosioni sono state attribuite a un attacco coordinato che ha colpito le reti di comunicazione di Hezbollah, un gruppo militante libanese sciita sostenuto dall’Iran. Le fonti interne riferiscono che Israele, attraverso il Mossad, sarebbe riuscito a sabotare i dispositivi con materiale esplosivo PETN, nascosto nelle batterie dei cercapersone.
Secondo la tv saudita Al Hadath, tra le vittime figura il figlio di un deputato libanese affiliato a Hezbollah, Ali Ammar. Inoltre, il movimento ha confermato la morte di tre suoi esponenti nelle esplosioni a Beirut. In Siria, nel quartiere sciita di Seyedah Zeinab a Damasco, altre sette persone legate a Hezbollah sono rimaste uccise.
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Il Governo Libanese e l’Accusa contro Israele
Il governo libanese ha rapidamente puntato il dito contro Israele, accusando lo Stato ebraico di violazione della sovranità del Paese e responsabilità per le esplosioni. La situazione politica nel Paese è già precaria, con un crescente malcontento sociale, e questo evento potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni, sia interne che con i vicini.
Hezbollah ha affermato che Hassan Nasrallah, leader del movimento, non è rimasto coinvolto nell’attacco, pur avendo anche lui un cercapersone al momento dell’esplosione. La situazione in Libano resta tesa, con il rischio di un’escalation militare tra Hezbollah e Israele.
Reazione Internazionale: Le Nazioni Unite esprimono preoccupazione
Il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, ha descritto questi sviluppi come “estremamente preoccupanti” e ha deplorato la perdita di vite umane, sottolineando l’importanza di evitare ulteriori escalation in una regione già caratterizzata da profonda instabilità.
La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, temendo un ulteriore deterioramento della situazione nella zona, già segnata da anni di conflitti e tensioni.
Un Attacco Sofisticato: Il Ruolo del Mossad
Fonti di sicurezza riportano che l’attacco è stato reso possibile grazie alla sofisticata infiltrazione del Mossad nelle reti di comunicazione di Hezbollah. Sky News Arabia e altre fonti hanno confermato che l’agenzia di spionaggio israeliana avrebbe posizionato esplosivi sui cercapersone di Hezbollah, attivandoli da remoto.
Le indagini sono tuttora in corso, con l’obiettivo di capire come siano stati trasportati e attivati i dispositivi esplosivi, che erano stati importati circa cinque mesi fa.